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SELEZIONE DELLE "ULTIMISSIME"
APPARSE SUI NOSTRI SITI INTERNET

 

 

DICEMBRE

SCONCERTANTE !

Se fossimo superstiziosi avremmo di che meditare.
Ci siamo rivolti al Tar del Lazio per i motivi che ben conosciamo e di cui abbiamo riferito ampiamente nei mesi scorsi (il Nuove Antenne di novembre riporta una narrativa completa delle vicende giudiziari tutt'ora da definire).
Una prima sentenza per noi incomprensibile è venuta dal presidente della 2a sezione Filippo Marzano il quale contrariamente alle previsioni che davano per scontato il rinvio alla Corte costituzionale del noto passo vessatorio della legge 66/2001, al momento del pronunciamento ha deciso che la costrizione di assumere dipendenti e di trasformare le ditte individuali in società di capitali fosse cosa normale, costringendoci a ricorrere al Consiglio di Stato.
Qualche giorno dopo aver emesso questa sentenza il presidente Filippo Marzano è morto improvvisamente.
L'ultima sentenza che ha riguardato il Conna è venuta dal sostituto di Marzano il presidente Gianni Salvatore Leva. In questo caso Leva (come riferiamo puntualmente nel Nuove Antenne di dicembre), nonostante l'avvocato del Conna Carlo Lombardi avesse prodotto un documento probatorio inoppugnabile sul mancato rilascio delle concessioni, non ci dava ragione, preferendo lavarsene le mani dichiarando la sua incompetenza in merito.
Qualche giorno dopo aver emesso questa sentenza il presidente Gianni Salvatore Leva è morto improvvisamente.

DICEMBRE

LE TELESTREET

Grandiosa assemblea a Bologna denominata "Eterea" organizzata dalle Telestreet, l'organizzazione delle "Tv di strada" nata dall'esperienza di Orfeo Tv animata da Giancarlo Vitali (Ambrogio) che fa parte di un gruppo di intellettuali dalle idee molto chiare sui diritti sanciti dalla Costituzione repubblicana.
Immaginate uno spazio cinema che oltre ad avere tutte le poltroncine occupate vedeva gruppi di giovani seduti uno sull'altro tanto lo spazio era insufficiente: sembrava di essere ritornati agli Anni settanta-ottanta per partecipazione ed entusiasmo alle manifestazioni che il Conna organizzava in piazza.
Era presente anche la nostra associazione e tutti coloro che fino ad oggi hanno avuto esperienze televisive come "Spegnila Tv", "Hub-Tv", "Candida Tv" e Telefabbrica, la "Tv di strada" a buon diritto definibile la televisione delle maestranze di Termini Imerese in lotta per salvare il loro posto di lavoro. Chiusa dopo appena tre giorni dall'inizio delle trasmissioni. (in seguito riaperta con tante scuse Ndr).
Presenti in sala giornalisti e note figure Rai, dopo la prima sessione dei lavori coordinata da Vitali che ha raccontato in particolare l'esperienza di Orfeo Tv - tutt'ora funzionante - nelle successive sono stati affrontati tutti i problemi connessi alla libertà di espressione, alla congerie di leggi penose e in buona parte incostituzionali che (s)governano il settore, alla tecnica migliore di trasmissione da adottare in funzione dell'economicità e dei risultati che non devono ledere gli interessi commerciali di nessuno, né creare turbative radioelettriche di sorta. In serata "Tavola rotonda" con Stefano Balassone, Michele Santoro, Stefano Benni, coordinati da Stefano Bonaga.
Si sta verificando in sostanza ciò che avevamo da tempo previsto: la libertà di espressione non può essere compressa in un paese democratico al punto da lasciare in due mani oltre il 95 per cento dei mezzi di diffusione di massa.
La prima linea delle televisioni comunitarie e commerciali costrette a svendersi o per tutta una serie di tranelli economici e burocratici destinate a scomparire sta rinascendo, e le emittenti sopravvissute prossime ad essere "impallinate" da una selezione che non perdona, hanno tutto da guadagnare dalle "Tv di strada" che accendono loro la speranza di continuare ad esistere.
Il Conna, durante la seduta di una delle tante commissioni ministeriali cui partecipa in posizione da sempre isolata (meglio sentirsi isolati da chi della libertà fa commercio!) disse al presidente, presenti il ministro e il sottosegretario del momento: "Voi state gettando le emittenti locali dalla finestra, sappiate che esse rientreranno dalla porta e a testa alta, perché nel cittadino è insopprimibile la necessità di essere informato, senza censure e manipolazioni condite da lustrini e specchietti". La giornata di "Eterea" non lascia dubbi: il fenomeno è in atto.

GENNAIO

LA PERSECUZIONE

Una lettera (pubblicata nel riquadro in alto ndr) è stata inviata all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a seguito di una salatissima multa preceduta da una specie di verbale che rilevava alcune anomalie nella compilazione del registro di stazione. Il "delitto" più grave appare quello di: " ..in luogo dell'orario in cui termina ogni singolo programma è stata indicata la loro durata ed inoltre non è stato trascritto il titolo e la provenienza del programma di intrattenimento musicale (segue il titolo) trasmesso dalle ore 02.01.19 del 25 settembre 2002".
Trovate comica la cosa? Oltre 4 milioni da pagare non fanno certo ridere l'interessato, e lo dimostra l'indignazione con cui abbiamo scritto la lettera che abbiamo inviato immediatamente in duplice copia al commissario che si è occupato della cosa e al presidente Cheli.
Forse qualcuno penserà che uno scritto del genere doveva restare riservato. No signori, a parte il nome dell'emittente interessata, dobbiamo affrontare in piazza queste assurdità; anche la questione delle false concessioni si sta facendo strada e qualcuno (solo ora) casca dalle nuvole.
Deve essere chiaro che potranno sopravvivere quelle emittenti il cui proprietario, saprà difendersi con coraggio, senza timori di sorta: cercare di restare in ombra temendo ritorsioni è un atteggiamento suicida. E' dalla pubblicazione dell'infame legge 66/2001 che insistiamo nel dire che le locali, dopo anni di disgregazione e di sbandamento devono darsi una spina dorsale e recuperare la dignità perduta.

FEBBRAIO

DIGITALE

A riprova di quanta strada deve ancora fare il digitale per affermarsi, Alberto Corti di Kristall Radio di Milano ci manda un articolo pubblicato sulla rivista "AF DIGITALE", numero di febbraio 2003, dove viene ripresa e rilanciata con nuovi dati e notizie la possibilità di effettuare il digitale con gli stessi trasmettitori e sulle medesime frequenze della modulazione di frequenza e delle onde medie.
In particolare si dice che il sistema "UBIQUITY" meglio definito come "HD RADIO" la cui scelta è stata decisa dalla FCC statunitense, consente la trasmissione in "Simulcast" facendo viaggiare sulla medesima frequenza sia il segnale analogico che quello digitale.
A parte la transizione a bassissimo costo analogico/digitale, un altro vantaggio verrebbe da un miglioramento del rapporto segnale/disturbo: le riflessioni che nell'analogico creano fruscii e rumori, con il sistema "UBIQUITY" avrebbero invece il potere di rinforzare il segnale.
Una occasione di riflessione e di studio che i nostri governanti non dovrebbero lasciarsi sfuggire rilanciandola in sede europea.


MARZO

DDT

Radio e televisioni continuano ad avere vita difficile e anche se qualcosa sotto sotto sta germogliando, esse sono tormentate da parassiti di ogni genere, e una volta tanto non ci riferiamo alle note associazioni, ma a pretendenti che si sentono autorizzati a chiedere soldi - percentuali sui ricavi - in base ad un vago riconoscimento sui "diritti connessi" a quello d'autore, derivati dall'incentivo (superatissimo!) a beneficio dei discografici contenuto nella legge 633 del 1941.
Essi, usano spregiudicatamente la Guardia di Finanza - i cui interventi sarebbero degni di causa migliore - contando anche sul fatto che i titolari delle emittenti - anche se hanno l'amministrazione perfettamente in regola - raramente trovano il coraggio di farsi ricevere preventivamente dai comandanti locali delle Fiamme Gialle mettendoli in guardia dalla strumentalizzazione cui potrebbero essere fatti oggetto.
Il Conna, ha già consigliato di far ciò in quanto miglior antiparassitario del momento, promettendo di intervenire direttamente a livello nazionale per affrontare alla radice il problema nelle sedi più appropriate.
Una di queste è la Siae stessa il cui presidente potrebbe riproporre la Società degli Autori come unico esattore di riferimento, incaricandosi poi di distribuire quanto eventualmente dovuto ai vari aspiranti ai "diritti connessi".
Se la cosa alla Siae non interessasse, non sarebbe difficile costituire una apposita società privata per la percezione dei diritti non solo degli autori di musica e testi: le varie associazioni che nel frattempo stanno aumentando di numero, sarebbero costrette a calmarsi evitando di tormentare le emittenti locali già alle prese con tanti problemi le quali, ricambierebbero, facendo a meno della bomboletta del baygon.

APRILE

I SENATORI

Nel mese di aprile abbiamo sollecitato tutte le emittenti nostre associate a prendere contatto con il senatore eletto in zona per tentare di emendare il disegno di legge Gasparri.
Un buon numero di senatori venne avvicinato a volte presso la loro abitazione e qualcuno di loro promise di intervenire, ma nonostante i nostri emendamenti facessero leva su norme elementari di buon senso, la maggioranza proterva e arrogante non si degnò neppure di prenderli in esame.
Era comunque nostro dovere proporre, ma in anticipo sapevamo che il groviglio di interessi del capo del governo e del ministro Maurizio Gasparri legato alla grossa emittenza avrebbero giocato a sfavore delle emittenti locali. Sospetti legittimi perché un "protetto" di Gasparri, Lucio Garbo, amministratore di Serenissima Tv di Padova e contemporaneamente "consigliere del ministro" con tanto di carta ministeriale intestata, ha già fruito di contributi (dieci miliardi di vecchie lire?) la cui entità la direzione del Ministero delle comunicazioni si rifiuta di comunicare.
L'avventura dei senatori e degli emendamenti è servita se non altro a rafforzare i nostri propositi già espressi all'atto della approvazione della legge 66/2001: di fronte a tanta violenza prima o poi la magistratura nazionale o europea saprà fare giustizia.
 

 


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