LE
EMITTENTI LOCALI VERSO LA SCOMPARSA
GENTE
DA ARRESTARE
IL
TRISTO DL 1138 FA PARIGLIA CON LA SCIAGURATA LEGGE 249/97
La
politica folle seguita da questo governo in campo radiotelevisivo (ma un
eventuale governo di centro-destra avrebbe fatto altrettanto) e la conseguente
congerie di leggi contraddittorie e incostituzionali che ha emanato che dovrebbe
essere completata con lo sconfortante dl 1138, ha determinato la quasi totale
scomparsa delle radio e delle televisioni di provincia.
Ci domandiamo se il mondo politico, per buona parte composto di soggetti
insipienti, meritevoli di condanne e non di voti-premio ad ogni tornata
elettorale, si renda conto del procedere a ruota libera del ministero delle
comunicazioni e che il rilascio nel 1994 di concessioni senza valore scadute
peraltro nel 1997, hanno determinato una catastrofe ai danni dei cittadini
tutti, i quali avevano il diritto di essere informati mediante mezzi moderni,
degli avvenimenti che si verificano nel raggio di 50 chilometri dalla loro casa.
In certi casi, sappiamo bene che le emittenti locali possono risultare scomodi
testimoni, come quella Radio Basilicata 2 la cui inchiesta ha permesso di
accertare un vasto giro di usura in cui è impigliato tutt'ora il cardinale
Giordano, ma era lecito dimenticare l'interesse generale in cui tutti dovrebbero
riconoscersi, come la trasmissione in diretta dei Consigli comunali o l'enorme
aiuto che una emittente locale può prestare in caso di calamità naturali o
dolose?
Il ministro Cardinale, insieme ai suoi sottosegretari che affermavano di
"amare tanto le locali" sono autori di uno scempio peggiore di quello
legato ai nomi di Giacalone/Mammì, ovvero della creazione di un numero ormai
incalcolabile di reti nazionali commerciali che nessun paese al mondo si è mai
sognato di avere, create esclusivamente per vendere pubblicità e accaparrarsi
potere.
Le responsabilità politiche e governative sono facilmente dimostrabili: con una
legge Mammì punitiva per le locali che le ha chiuse in frigorifero vietando
perfino ai figli di ereditare la "concessione" televisiva o
radiofonica se intestata ai genitori, sono state spalancate le porte ad
affaristi senza scrupoli che hanno fatto quasi totalmente scomparire le piccole
testate acquistandole a "prezzi stracciati".
Ora, con il 1138 si vorrebbero imporre dipendenti anche alle piccolissime radio
di paese sopravvissute, togliendo alle emittenti "non profit" quei 3
minuti di pubblicità ogni ora, necessari per coprire le spese di gestione.
In quello che fu il "melange" dei centri di potere pubblico/privato
della cosiddetta prima repubblica, compreso quello del ministero delle poste,
agirono loschi figuri regolarmente inquisiti prima che quella parte della
magistratura più coraggiosa fosse diffamata al punto da renderla timida ed
esitante.
Eppure, nel nostro paese, a tutti i livelli, c'è ancora tanta gente intoccabile
che meriterebbe di essere arrestata; per altri, politicamente processabili, non
ci sono più giudici: un momento assai buio quello che viviamo.
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