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FININVEST INGRATA!

Si è svolta recentemente la celebrazione del ventennale di Publitalia e quasi contemporaneamente quello di Canale 5, due feste in cui erano presenti, tirati a lucido come tomaie di calzature di lusso, noti personaggi che ci sono graditi come il fumo negli occhi.
Mancavano però i veri artefici del successo di Silvio Berlusconi senza i quali probabilmente sarebbe rimasto poco più di un palazzinaro alle prese col cemento ed un estimatore di antiche canzoni francesi.
In primo luogo Walter Veltroni che all'epoca del misfatto della conquista dell'etere era responsabile per le comunicazioni del Partito comunista e che senza la sua accondiscendenza, non solo non sarebbe passata una rete televisiva appartenente ad un solo soggetto, ma neppure quella di un pescatore.
Poi Massimo D'Alema, che subito dopo le elezioni ricollocò a Segrate su di una pedana bassa tipo orchestra che ben presto sarebbe diventata un pulpito dal quale maldestramente oggi la Sinistra tenta di sbalzarlo, un Silvio Berlusconi impaurito di finire in carcere insieme a dell'Utri e Previti che si dice non dormissero la notte.
E come dimenticarsi di Fausto Bertinotti e del suo aiutante in campo Sergio Bellucci, celebre per impostare fumosissimi discorsi, lontani da una autentica opposizione verso gli strapoteri televisivi, pur di conquistare e mantenere a Mediaset spazi di trasmissione in favore del suo capo?
Meritava poi l'accensione di un cero grande come l'obelisco di Montecitorio ed un moccolo delle dimensioni di un paracarro la memoria di Bettino Craxi che con i suoi decreti fuorilegge ha permesso al Cavaliere di montare a cavallo.
Perché tanta ingratitudine da parte dell'onorevole Berlusconi? Dopo tutto, Veltroni e D'Alema sono stati i suoi più grandi elettori; quest'ultimo poi non meritava la figura che gli è stata fatta fare con la Bicamerale. Lui, proprio lui, che per guadagnarsi le simpatie dello zio Sam ha partecipato entusiasticamente ai bombardamenti della Nato sulla Iugoslavia e scacciato dall'Italia Ochalan, ben sapendo che la Destra ha sempre assicurato ai suoi una mutua copertura, magari in paesi del sud America.
Da questa storia, riflettendo su antiche idiozie e voglia matta di svendere ideali, giornali e perfino sedi di partito, l'unico a uscirne bene è proprio Silvio Berlusconi: per lo meno si sapeva in anticipo che mirava a impadronirsi dell'Italia.

Mario Albanesi


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Nuove Antenne - Periodico del CONNA