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Di seguito pubblichiamo
tre documenti:
:

1) l'articolo "incriminato" che ha determinato la querela dell'avvocato responsabile dell'Ufficio legale Rai dal titolo "L'inamovibile Rubens"; 

2) la memoria allegata agli atti di autodifesa del querelato articolista e direttore di Nuove Antenne difeso dall'avvocato Nunzia Di Ceglia del Foro di Roma; 

3) la sentenza con cui il Giudice per le indagini preliminari dottoressa Adele Rando ha accolto con una interessante motivazione la richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero dottoressa Rosanna Sciré.

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L'INAMOVIBILE RUBENS 

Il Conna - non ne abbiamo mai fatto mistero -  è uno strenuo difensore del mezzo pubblico in quanto istituzione, fatta eccezione per buona parte dei suoi funzionari e per i tecnici che - ossequienti nei confronti di Mediaset - spesso, con le "locali" assumono un comportamento arrogante.
Della serie "palle di piombo" ai piedi della Rai, è un tale Rubens Esposito, avvocato, responsabile del settore legale da 25/30 anni, cioè dall'epoca dei mutandoni alle gambe delle sedie, per non dire delle corazze in cui erano imprigionate le ballerine.
Insieme a Celli, è uno dei massimi responsabili dello stato pre-comatoso da svendita in cui si trova l'Azienda dovuto alla sua mancata difesa. Nulla ancora oggi viene deciso senza che Rubens Esposito non sappia e i suoi giudizi sono sempre il prodotto di vedute ristrette, al punto tale, che ai festini organizzati in occasione del ventennale di Publitalia e Canale 5 di cui ci occupiamo in prima pagina, doveva anch'egli essere presente insieme a Veltroni, D'Alema e ad altri cervelli fumanti.
Conoscemmo a suo tempo mastro Rubens; gli raccomandammo di consigliare alla direzione tutta una serie di trasmissioni informative dove si sarebbe dovuto spiegare agli ascoltatori quanto sarebbe stata negativa la concorrenza fra reti nazionali, al lievitamento di costi che avrebbe prodotto e il conseguente abbassamento del livello culturale prodotto dall'inseguimento del massimo indice di ascolto. 
Non ci fu nulla da fare, i cittadini italiani non informati, ritennero che la concorrenza alla Rai (che poteva essere assicurata dalle sole reti locali) fosse un fattore benefico e di crescita e non di alienazione come i fatti hanno in seguito dimostrato. Rubens Esposito pertanto merita un premio: la consegna della sua liquidazione che assommerà a qualche miliardo, e un invito di restare a casa in pensione, a riposarsi, dalle fatiche di non aver mai fatto nulla.

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TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA

Sezione dei giudici per le indagini preliminari 

Io, Mario Albanesi, (seguono i dati anagrafici), direttore responsabile del giornale sindacale Nuove Antenne dell'associazione Conna, (Coordinamento nazionale Nuove Antenne) affermo di aver scritto l'articolo "L'inamovibile Rubens", pubblicato nella quarta pagina del periodico Nuove Antenne, numero di dicembre 2000, anno diciassettesimo.
Lo scritto in questione pone in discussione l'operato di un personaggio ritenuto intoccabile che ben pochi hanno osato criticare, preferendo attaccare la Rai in generale, il presidente o il direttore, senza mai nominare la persona che è il vero punto di riferimento di soggetti timorati (dirigenti e programmatori) che si rivolgono a lui in quanto capo dell'Ufficio legale, giudice supremo della linea seguita dall'Ente pubblico.
Conobbi l'avvocato Rubens Esposito alcuni anni fa, nell'ufficio dell'allora alto dirigente Francesco Sagna cui avevo chiesto un colloquio volto a chiedere di realizzare trasmissioni di "autodifesa" della Rai dall'attacco continuo cui era fatta oggetto in campo radiofonico, televisivo e tecnico (impiantistica, trasmettitori e frequenze).
Esposito ascoltò, anche le argomentazioni di Sagna che sembrava più che convinto che il grave ritardo nel dar luogo a trasmissioni informative stesse nuocendo alla Rai, e decise - senza peraltro pronunciarsi al momento - in senso negativo, come nei giorni seguenti ebbi modo di accertare.
L'articolo pubblicato su Nuove Antenne pertanto, ha inteso biasimare (con lo stile asciutto, tipico della pubblicazione) il comportamento di un funzionario che poteva contribuire in modo determinante a informare il grosso pubblico su ciò che stava accadendo; non facendolo, è facile dedurre che in occasione del ventennale di Canale 5, Esposito si sarebbe meritato un encomio da parte della concorrenza.
E' quindi difficile comprendere il risentimento del capo dell'Ufficio legale, se è l'affermazione di "non aver mai fatto nulla" ad averlo urtato, essa deve essere intesa nel senso specifico lamentato non certo in quello generale: nella prima parte dell'articolo infatti, si lascia addirittura intendere in una sua iper-attività, nel senso di una onnipresenza che dura da 25/30 anni ("Nulla ancora oggi viene deciso senza che Rubens Esposito non sappia...).
Sulla sua persona poi, non ho assolutamente nulla da dire in merito alla sua onorabilità e alla sua vita privata, anzi, tenendo presente che in genere chi mostra scarso amore per l'azienda in cui lavora riserva tutto il suo affetto sulla propria famiglia, nell'articolo in questione mi sono permesso di consigliargli di raccogliere l'ingente somma che gli spetta in conto liquidazione e di restarsene a casa, magari a far compagnia ai suoi nipoti. 

In fede, Mario Albanesi

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TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
DECRETO DI ARCHIVIAZIONE 
(art. 409, 411 CCP)
 

Il giudice dott.ssa Adele Rando
Letti gli atti del procedimento n. 37086/01gip nei confronti di Albanesi Mario nato a Genova (seguono i dati anagrafici ndr.)
 

Esaminata la richiesta di archiviazione presentata dal Pubblico Ministero in data 18.07.01 nonché vista l'opposizione introdotta ed il processo di udienza camerale 19.11.01; ritenuto che la richiesta è fondata, e che devono qui ritenersi come integralmente trascritte le argomentazioni addotte dal P.M., avuto riguardo al legittimo esercizio del diritto di critica che, sebbene duramente espressa, appare comunque nei limiti di una sferzante ironia ormai diffusa su quotidiani e periodici ed ampiamente recepita dai lettori; sostenuta in tale contesto l'assoluta superfluità dell'opposizione proposta, trattandosi di una questione di diritto alla quale nessun contributo potrebbe derivare dall'audizione di testi, visto l'art. 409, 411 CPP. 

P Q M 

Dispone l'archiviazione delprocedimento ed ordina la restituzione degli atti al Pubblico Ministero in sede. 

Respinge l'opposizione proposta. 

Roma, 22.11.01

Il Cancelliere C1 Il Giudice per le Indagini Preliminari
Simonetta Pratesi dott.ssa Adele Rando


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