Di
seguito pubblichiamo
tre documenti:: |
1)
l'articolo "incriminato" che ha determinato la querela
dell'avvocato responsabile dell'Ufficio legale Rai dal titolo
"L'inamovibile Rubens";
2)
la memoria allegata agli atti di autodifesa del querelato articolista e
direttore di Nuove Antenne difeso dall'avvocato Nunzia Di Ceglia del
Foro di Roma;
3)
la sentenza con cui il Giudice per le indagini preliminari dottoressa
Adele Rando ha accolto con una interessante motivazione la richiesta di
archiviazione del Pubblico Ministero dottoressa Rosanna Sciré.
*
* *
L'INAMOVIBILE
RUBENS
Il
Conna - non ne abbiamo mai fatto mistero -
è uno strenuo difensore del mezzo pubblico in quanto
istituzione, fatta eccezione per buona parte dei suoi funzionari e per i
tecnici che - ossequienti nei confronti di Mediaset - spesso, con le
"locali" assumono un comportamento arrogante.
Della serie "palle di piombo" ai piedi della Rai, è un tale
Rubens Esposito, avvocato, responsabile del settore legale da 25/30
anni, cioè dall'epoca dei mutandoni alle gambe delle sedie, per non
dire delle corazze in cui erano imprigionate le ballerine.
Insieme a Celli, è uno dei massimi responsabili dello stato
pre-comatoso da svendita in cui si trova l'Azienda dovuto alla sua
mancata difesa. Nulla ancora oggi viene deciso senza che Rubens Esposito
non sappia e i suoi giudizi sono sempre il prodotto di vedute ristrette,
al punto tale, che ai festini organizzati in occasione del ventennale di
Publitalia e Canale 5 di cui ci occupiamo in prima pagina, doveva
anch'egli essere presente insieme a Veltroni, D'Alema e ad altri
cervelli fumanti.
Conoscemmo a suo tempo mastro Rubens; gli raccomandammo di consigliare
alla direzione tutta una serie di trasmissioni informative dove si
sarebbe dovuto spiegare agli ascoltatori quanto sarebbe stata negativa
la concorrenza fra reti nazionali, al lievitamento di costi che avrebbe
prodotto e il conseguente abbassamento del livello culturale prodotto
dall'inseguimento del massimo indice di ascolto.
Non ci fu nulla da fare, i cittadini italiani non informati, ritennero
che la concorrenza alla Rai (che poteva essere assicurata dalle sole
reti locali) fosse un fattore benefico e di crescita e non di
alienazione come i fatti hanno in seguito dimostrato. Rubens Esposito
pertanto merita un premio: la consegna della sua liquidazione che
assommerà a qualche miliardo, e un invito di restare a casa in
pensione, a riposarsi, dalle fatiche di non aver mai fatto nulla.
*
* *
TRIBUNALE
ORDINARIO DI ROMA
Sezione
dei giudici per le indagini preliminari
Io,
Mario Albanesi, (seguono i dati anagrafici), direttore responsabile del
giornale sindacale Nuove Antenne dell'associazione Conna, (Coordinamento
nazionale Nuove Antenne) affermo di aver scritto l'articolo
"L'inamovibile Rubens", pubblicato nella quarta pagina del
periodico Nuove Antenne, numero di dicembre 2000, anno diciassettesimo.
Lo scritto in questione pone in discussione l'operato di un personaggio
ritenuto intoccabile che ben pochi hanno osato criticare, preferendo
attaccare la Rai in generale, il presidente o il direttore, senza mai
nominare la persona che è il vero punto di riferimento di soggetti
timorati (dirigenti e programmatori) che si rivolgono a lui in quanto
capo dell'Ufficio legale, giudice supremo della linea seguita dall'Ente
pubblico.
Conobbi l'avvocato Rubens Esposito alcuni anni fa, nell'ufficio
dell'allora alto dirigente Francesco Sagna cui avevo chiesto un
colloquio volto a chiedere di realizzare trasmissioni di
"autodifesa" della Rai dall'attacco continuo cui era fatta
oggetto in campo radiofonico, televisivo e tecnico (impiantistica,
trasmettitori e frequenze).
Esposito ascoltò, anche le argomentazioni di Sagna che sembrava più
che convinto che il grave ritardo nel dar luogo a trasmissioni
informative stesse nuocendo alla Rai, e decise - senza peraltro
pronunciarsi al momento - in senso negativo, come nei giorni seguenti
ebbi modo di accertare.
L'articolo pubblicato su Nuove Antenne pertanto, ha inteso biasimare
(con lo stile asciutto, tipico della pubblicazione) il comportamento di
un funzionario che poteva contribuire in modo determinante a informare
il grosso pubblico su ciò che stava accadendo; non facendolo, è facile
dedurre che in occasione del ventennale di Canale 5, Esposito si sarebbe
meritato un encomio da parte della concorrenza.
E' quindi difficile comprendere il risentimento del capo dell'Ufficio
legale, se è l'affermazione di "non aver mai fatto nulla" ad
averlo urtato, essa deve essere intesa nel senso specifico lamentato non
certo in quello generale: nella prima parte dell'articolo infatti, si
lascia addirittura intendere in una sua iper-attività, nel senso di una
onnipresenza che dura da 25/30 anni ("Nulla ancora oggi viene
deciso senza che Rubens Esposito non sappia...).
Sulla sua persona poi, non ho assolutamente nulla da dire in merito alla
sua onorabilità e alla sua vita privata, anzi, tenendo presente che in
genere chi mostra scarso amore per l'azienda in cui lavora riserva tutto
il suo affetto sulla propria famiglia, nell'articolo in questione mi
sono permesso di consigliargli di raccogliere l'ingente somma che gli
spetta in conto liquidazione e di restarsene a casa, magari a far
compagnia ai suoi nipoti.
In
fede, Mario Albanesi
*
* *
TRIBUNALE
ORDINARIO DI ROMA
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
DECRETO DI ARCHIVIAZIONE
(art. 409, 411 CCP)
Il
giudice dott.ssa Adele Rando
Letti gli atti del procedimento n. 37086/01gip nei confronti di Albanesi
Mario nato a Genova (seguono i dati anagrafici ndr.)
Esaminata
la richiesta di archiviazione presentata dal Pubblico Ministero in data
18.07.01 nonché vista l'opposizione introdotta ed il processo di udienza
camerale 19.11.01; ritenuto che la richiesta è fondata, e che devono qui
ritenersi come integralmente trascritte le argomentazioni addotte dal
P.M., avuto riguardo al legittimo esercizio del diritto di critica che,
sebbene duramente espressa, appare comunque nei limiti di una sferzante
ironia ormai diffusa su quotidiani e periodici ed ampiamente recepita dai
lettori; sostenuta in tale contesto l'assoluta superfluità
dell'opposizione proposta, trattandosi di una questione di diritto alla
quale nessun contributo potrebbe derivare dall'audizione di testi, visto
l'art. 409, 411 CPP.
P
Q M
Dispone
l'archiviazione delprocedimento ed ordina la restituzione degli atti al
Pubblico Ministero in sede.
Respinge
l'opposizione proposta.
Roma,
22.11.01
Il
Cancelliere C1 |
Il
Giudice per le Indagini Preliminari |
Simonetta
Pratesi |
dott.ssa
Adele Rando |
|