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RAI: ultime resistenze alla P2


Il piano di svuotamento in tutti sensi della Rai è cominciato non appena si è insediato i governo Berlusconi.
Individui scelti non per meriti professionali ma per la loro capacità guastatrice la stanno conducendo al macello; tipi semidigiuni della materia come Antonio Marano nominato direttore di rete, recuperato a stento dalla stessa Lega che lo aveva allontanato in malo modo, oppure sconosciuti come Cattaneo, un direttore che non informa gli ascoltatori MEDIANTE APPOSITE TRASMISSIONI sull'imbroglio del ddl Gasparri al punto che gli stessi politici (quelli cioè che votano le leggi) confondono il digitale terrestre con quello da satellite.
L'ultimo riguardo che la concessionaria pubblica aveva per gli ascoltatori di non interrompere con la pubblicità i film se non fra il primo ed il secondo tempo è stato fatto cadere regalando a Mediaset con un colpo solo un aumento di ascoltatori e un motivo di impopolarità in più per la Rai.
Le trasmissioni satiriche sono state cancellate o depotenziate, cedendo di fatto alla programmazione già fortemente aggressiva di Mediaset questo tipo di programmi.
L'obbligo di realizzare l'inutile digitale che nessuno sarà in grado di utilizzare è una ulteriore dilatazione dei compiti e una dispersione di forze ingiustificata.
E una lotta impari; la Rai è ridotta al rango di un pugilatore cui sia stato legato un braccio dietro la schiena e in questo campo sappiamo le cose come procedono: una azienda disorientata, privata gradualmente del massimo suo bene che sono gli ascoltatori, alla fine rivela la propria inutilità ed è pronta per essere svenduta. Proprio come prevedeva il disegno P2 di Licio Gelli e, guarda caso, il disegno di legge del ministro Maurizio Gasparri. (Mario Albanesi)
 

 


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