FRT:
FU UNA LIBERA SPACCATURA
A
proposito della "Par condicio", diamo volentieri seguito alla
precisazione che ci ha inviato il presidente della Frt Filippo Rebecchini:
Caro
Mario,
ti invito a rettificare l'articolo apparso nel numero di giugno del
giornale "Nuove Antenne", segnalandoti che, per quanto attiene alle tv
locali della FRT, nessuna spaccatura si è registrata all'interno della
Federazione sulla questione della Par condicio. Il Consiglio Direttivo
dell'Associazione, sentite le argomentazioni delle emittenti che sostenevano una
linea di rinuncia alla trasmissione di qualsiasi spot durante il periodo
elettorale e quelle che invece sostenevano la necessità di trasmetterli, ha
deliberato di lasciare la piena libertà di scelta agli associati.
In
una associazione come la nostra, a differenza di altre, vige per fortuna la
democrazia ed il rispetto reciproco.
Mi
dispiace che nel tuo articolo venga riportata come univoca la posizione delle
emittenti favorevoli alla linea di non trasmettere spot, senza considerare
quelle (la maggioranza) ad essa contrarie e che io appaia come un palese
trasgressore di una decisione in realtà mai presa.
Ti
rinnovo pertanto la richiesta di rettifica certo che sarà tua cura soddisfarla
con il garbo che ti distingue.
Un
caro saluto, Filippo Rebecchini
Intanto
ringrazio Rebecchini per il riconoscimento del "garbo" che non sempre
ho se non nei confronti di persone civili come lui, presidente di una delle due
associazioni nazionali esistenti in Italia (l'altra è la nostra), a fronte di
altre che, o sono equivoci, oppure semplici studi professionali (magari gonfiati
di clienti).
Anche
la frase sulla democrazia che non esisterebbe in altre associazioni siamo sicuri
non era diretta a noi dal momento che il Conna accetta fra i suoi soci ordinari
perfino coloro che già fanno capo ad altre organizzazioni.
Detto
ciò, non significa che Conna e Frt abbiano spessore identico e programmi in
difesa dell'emittenza convergenti, anzi, li hanno in senso totalmente contrario.
Intanto da un punto di vista finanziario il Conna è una "non profit"
dalla vita economica piuttosto stentata, mentre Frt, per la tipologia dei suoi
iscritti e altro è piuttosto ben coperta, ma ciò che distingue le due
associazioni al punto da risultare complementari è la filosofia di fondo che
immediatamente provvede a stabilire un confine: Rebecchini, non ne fa mistero,
è per la sopravvivenza di poche decine di grosse emittenti, praticamente tutte
quelle che oggi godono del "traino" pubblicitario; noi, invece,
sosteniamo una presenza radiotelevisiva "orizzontale" e siamo per una
pluralità di emittenti sparse sul territorio perché pensiamo che una grossa
azienda non possa adeguatamente svolgere opera informativa capillare, specie se
ha sede in una grande città.
Paradossalmente,
le due associazioni, stante la drastica cesura di orientamento, avrebbero potuto
rafforzarsi a vicenda per la prospettiva chiara, senza equivoci, che offrono ai
propri iscritti, e giova ancora una volta mettere in rilievo lo spirito dei
contatti intercorsi in passato fra Conna e Frt che erano ispirati a questo
indirizzo, falliti non per nostra colpa.
Per
quanto riguarda la questione specifica della "par condicio" Rebecchini,
decidendo di trasmettere spot dalla sua emittente, partecipando cioè alla
campagna politica, ha compiuto a nostro avviso una scelta corretta insieme alle
emittenti che contandole sia pur approssimativamente dall'elenco pubblicato nel
numero di Nuove Antenne di giugno di quest'anno (Internet al sito www.conna.it),
ci appaiono tuttavia come una minoranza rispetto al numero di iscritti della Frt
che assomma a 130 televisioni e a 200 radio. (M.A.)
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