"Par
condicio", attenzione!
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L'attuale
governo è intenzionato a rivedere profondamente la legge di "par
condicio" secondo quanto ha annunciato il sottosegretario Massimo
Baldini durante la seduta di lunedì 1° ottobre della Commissione per
l'assetto del sistema radiotelevisivo cui abbiamo partecipato.
Un provvedimento salutare se i cambiamenti si tradurranno in una
maggiore libertà informativa e saranno cancellate tutte quelle norme
macchinose e assurde che contornano la legge.
Attenzione però, si prospetta un grave pericolo per la democrazia che
il presidente e il segretario generale del Conna Bruno De Vita non hanno
mancato di indicare e che nessun operatore responsabile del settore può
ignorare: un ancor più ferreo integralismo informativo.
In pratica, Frt, Aeranti e coro di altri presenti, hanno proposto la
totale liberalizzazione; anche l'editore di Telenorba, Montrone -
introdottosi in Commissione non si è ben capito a quale titolo - ha
invocato la più totale libertà, dimenticandosi delle ingenti somme che
ha percepito dallo Stato cui, evidentemente, non intende assicurare un
sia pur minimo servizio.
Durante la riunione abbiamo consegnato la succinta nota tecnica che
pubblichiamo a pagina 3 dove abbiamo proposto l'autoregolamentazione,
contestando l'antica tesi delle altre associazioni secondo le quali
"le proprietà delle emittenti sarebbero diversificate al punto
tale da compensare le varie tendenze". Infine, per confutare questa
tesi, abbiamo posto una domanda: è giusto, è politicamente e
democraticamente corretto che in una data località il proprietario di
una emittente locale di parte possa martellare per cinque anni
l'elettorato marginalizzando o ignorando le altre forze politiche?
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