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12 dicembre 1901 UN GRANDE GIORNO 

Me lo aveva ricordato per telefono la mattina DEL 12 DICEMBRE 2001 Claudio, del direttivo del Conna: "Oggi è un grande giorno!" mi annunciava trionfalmente.
Subito pensai fosse finita la guerra ai danni del popolo afgano, martoriato, cencioso e affamato.
Non era così, Claudio, innamorato a vita della radio, aveva voluto dare il giusto rilievo alla scoperta di Guglielmo Marconi, un uomo che magari non era uno scienziato con tanto di barba di moda a quel tempo, ma che credeva fermamente in una sua teoria percepita in modo quasi istintivo, con lo stesso entusiasmo e la medesima ostinazione che settantacinque anni dopo ritroveremo -  sia pure fatte le debite proporzioni - in tanti amici che hanno ritenuto che un mezzo di comunicazione di così semplice gestione, sottoposto fino ad allora ad embargo, doveva essere liberalizzato e portato IN aiuto e a beneficio della socialità.
Anche altri hanno voluto ricordare l'esperimento determinante di Guglielmo Marconi che tanto per non smentire la continuità delle corte vedute dei politici italiani dovette trovare all'estero finanziatori che apprezzassero la sua opera; nei giorni precedenti ci era pervenuto infatti un elegante cartoncino del ministro Maurizio Gasparri che ci invitava alla cerimonia celebrativa del centenario.
Avevamo risposto con una lettera fax in cui ringraziavamo sentitamente per il privilegio accordato alla nostra associazione; aggiungevamo inoltre che festeggiare la nascita della radio di fronte al soffocamento di tante voci locali meritava che qualcuno, rinunciando ad una piacevole cerimonia che oltre al capo dello Stato avrebbe permesso di udire perfino la voce del presidente del Consiglio Berlusconi, si astenesse dal partecipare: se il ministro avesse voluto veramente onorare l'inventore della radio non aveva che da modificare per decreto (ha comunque dovuto farlo per lo slittamento del digitale di 6 mesi) la legge 66/2001, "pulendola" da tutta la sporcizia giuridica che la inquina.
Sul piano strettamente radiofonico, per i non più giovani legati in qualche modo alla modulazione di ampiezza, ricordiamo che le onde corte sono in costante dismissione; entro la fine dell'anno per esempio, la Norvegia interromperà, senza più riprenderle, le trasmissioni della sua emittente in onde corte che l'aveva fatta conoscere e distinguere come "la radio più a nord del mondo".
A Marconi, questo non sarebbe piaciuto. 

(M. Albanesi)_


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